Computer / Linux / Programmazione · 25 October 2010 0

Arduino

La scheda Arduino Uno

La scheda Arduino Uno

Da alcuni giorni stavo pensando a realizzare un piccolo computer ad 8 bit basandomi su dei progetti trovati in rete, principalmente repliche dei computer Sinclair degli anni ’80 quali lo ZX81 e lo ZX Spectrum oppure su progetti di computer basati sempre sulla CPU Z80. Tutto molto bello sulla carta… sulla carta, appunto… schemi difficili da interpretare per uno che di elettronica ha giusto un’infarinatura, figuriamoci poi quando si entra in progetti di computer con chip vecchi di 30 anni, alcuni non più reperibili se non come parti usate su Ebay. Oppure con schemi a blocchi che se non si ha un po’ di conoscenza in materia difficilmente riesce a riportare su una scheda… e non sto a disquisire sul riuscire poi a fare quella scheda:-)

Ho quindi deciso di accantonare l’idea e di dedicarmi ad altro… ARDUINO! Arduino è un progetto open-source italiano (che non fa mai male) per la realizzazione di una scheda basata su un microcontrollore ATmega368 con integrate una EEPROM, una memoria Flash e della RAM statica. La bellezza di questo minisistema, oltre al fatto che si collega e programma da un computer tramite la porta USB e con un IDE disponibile per Linux/Mac/Win, è che esistono un sacco di “shield”, ovvero schedine aggiuntive impilabili sulla scheda base, che possono aggiungere funzionalità hardware ad Arduino, come ad esempio sensori vari, monitor LCD, alloggiamenti per memorie SD, porte Ethernet, ma anche sistemi GSM, wireless ecc….

Ho ordinato da 3 distributori differenti 3 componenti: dall’Italia ho preso l’Arduino Uno, l’ultima versione della scheda (le precedenti sono la Diecimila e la Duemilanove), dagli Stati Uniti una schedina con slot per memorie SD e dalla Cina uno shield con un display LCD ed un mini-joystick. Esistono anche shield con display LCD touchscreen e slot SD insieme ma questi shield offrono LCD sì più belli (hanno maggiori dimensioni, risoluzioni più elevate, capacità grafiche con migliaia di colori) ma anche più difficili da programmare e per uno alle prime armi è più facile gestire un display LCD dalle capacità più limitate. Inoltre mancano secondo me di una cosa fondamentale: un sistema di input differente dal touchscreen: per alcune idee che ho in mente (ad esempio un minigioco tipo Pac-man) l’avere un comando tradizionale meccanico è più importante.

Aspetto con ansia l’arrivo del materiale.