Un paio di giorni fa è comparsa su numerosi giornali italiani un’intervista a Federico Musto, persona che si definisce il nuovo AD di Arduino e che va a prendere il posto fino ad allora del volto più noto di Arduino, Massimo Banzi. Federico Musto affermava nell’intervista che la scelta era dettata dal fatto di voler dare una nuova conduzione all’azienda, volta a rinforzare la presenza in quei mercati come gli Stati Uniti, la Cina ed il Giappone, in cui la diffusione di Arduino era stata minata da competori vecchi e nuovi. Massimo Banzi, sempre secondo Federico Musto, avrebbe da ora in poi ricoperto il ruolo di evangelizzatore, di colui che riveste il ruolo di uomo immagine e che professa il “verbo” di Arduino, mentre Musto avrebbe seguito la parte prettamente commerciale. A conferma della nuova svolta è comparso in rete anche un nuovo sito, Arduino.org, dove sono elencati i prodotti attuali a marchio Arduino ma anche le prossime uscite. Il sito fa capo ad Arduino Srl, una società con sede nei pressi di Ivrea.
Finito qui? Assolutamente no! Secca la replica di Massimo Banzi che, dalle stanze della sua Arduino SA, che ha sede in Svizzera, smentisce le dichiarazioni di Musto affermando che parla senza nessun titolo di Arduino. Banzi rincara la dose dichiarando che la società Arduino Srl si chiamava fino a pochi mesi fa Smart Projects Srl ed è il produttore ufficiale delle schede di Arduino. Il cambio di nome è avvenuto senza chiedere autorizzazione per l’uso del marchio Arduino, che secondo Banzi fa capo ad Arduino SA. Il sito ufficiale di Arduino SA è Arduino.cc.
La controreplica di Arduino Srl smentisce Banzi, e rincara la dose: secondo Musto la società Arduino Srl è quella che detiene i diritti sul nome ed è quindi l’unica autorizzata ad usarne il nome.
Ed ora la parte non felice della storia. Sapete di chi è la Arduino/Smart Projects Srl? Di Gianluca Martino, uno dei fondatori di Arduino. Due (ex) amici e co-fondatori di una delle più belle realtà tecnologiche italiane degli ultimi anni stanno ora parlando di mettere in campo gli avvocati per dare battaglia all’altro. Banzi e Martino, due anime divise da dissapori forse non più sanabili.
In attesa dell’evolversi della vicenda non possiamo che restare con l’amaro in bocca.